pensieri in "bespa"

Ieri sera, io e la manica di bagordi livornesi con cui esco, abbiamo conosciuto Giordi. Non so come si scrive quindi lo scrivo come lo pronuncio, toh. E oggi scrivo in pisano, tiè!
S'era allo scazzo fòri dalla barrocciaia quando passa vesto ragazzetto in biciletta:
"Escusatte! Achì se ritroba un grupo de bespa mod?!" ...e qui ho un attimo di cedimento perché la parlata spagnola mi garba proprio, che un gli sò resiste...

Noi con facce decisamente bevute e sorrisoni ebeti di chi si loda e poi s'imbroda:
"Eccoci, siamo noi! Ciao!"

"Conoscete la cultura mod? I scuter, bespe sono vostri? Io soi de Barselòna, conoscete qualche locale por una fiesta? dobe se siente mussica soul...achì solo tecno, disco...puà!"
'Nsomma, poi di preciso un mi ri'ordo bene come siamo andati avanti coi discorsi però, il punto è che questo ragazzo di barcellona è venuto a abità un anno a livorno! Oh attaccaci un toppino! C'era un su' amico che lavorava già in città e l'ha aiutato a trovare un lavoro e una casa 'n affitto...
Mentre ero sulla via del ritorno, in bespa, pensavo: "ma guarda te ganzo vestovì che s'è fermato a chiede di locali, feste, musica perchè ha visto le nostre bespe parcheggiate". E di sì'uro avrà pensato: "si loro lo sanno di certo dove mandammi!" Cioè, l'avrà pensato in spagnolo ma un lo saprei riscrive. E è ancora più ganzo vesto tipo perchè così dar nulla ha fatto le valigie e è venuto a stà a livorno!! Io un ci riuscirei mìa?! Cioè, si...per lavoro mi sposto spesso e bla bla bla! Ma così...prendi e vai, dici per una anno vado là poi chissà c'è tempo si vedrà pioverà! E c'è gente che 'nvece si fossilizza sulle stesse 'ose tutti i giorni, sempre uguale! È bello cambià un po', no?! Ma anche solo una cavolata, mìa per forza casa lavoro città nazione!! Poi per forza un si fa nemmeno l'aceto, come direbbe Gianlu! Scoprire qualcosina di nòvo ogni tanto, un libro, una 'anzone, du' versi d'una poesia (per l'appunto), un colore... Poi, per proseguì il discorso altolocato, stamani a firenze (giusto pe' ribadì che mi sposto spesso, marianna 'nfarda!) su uno di vè giornali aggràtisse c'erano scritte veste parole che un po' m'hanno fatto trasalì perchè un me l'aspettavo!

"Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce."

Ora non sto a sfoggiare la mia cultura su questa poesia, ben più lunga di veste pòe righe, di tal Pablo Neruda...e 'nsomma, dopo che son trasalita perchè davvero un me l'aspettavo, mi viene da pensare: "ma quei versi son lì per caso o quarcuno stanotte m'è entrato ner cervello e ha visto 'osa pensavo?!" Perchè io alle coincidenze ci credo e più papale papale di vesta un ne riesco a trovare!
E per finire penso anche che...che cavolo ci faceva Pablo Neruda sur City di Firenze?! I giornalisti si sono tutti impazziti e vorrebbero che noi miseri pendolari che un si spende du’ spiccioli nemmeno per un giornale s'impari le poesie?! mah...